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Ogni giorno, i responsabili della supply chain e i coordinatori logistici navigano in un mare di rischi. Tali rischi includono interruzioni della supply chain dovute a ritardi, danni, contaminazione o perdita di beni e persino violazioni delle normative vigenti. Forse l’esempio più lampante è la bancarotta del 2016 del vettore marittimo Hanjin che ha bloccato 14 miliardi di dollari in merci con gravi ripercussioni sulle catene di approvvigionamento. Per fortuna, sia i produttori che i fornitori di servizi possono implementare pratiche per aiutare ad evitare o mitigare i rischi mentre i propri beni circolano in tutto il mondo.

I rischi associati alla supply chain rappresentano vulnerabilità acute per i settori dei trasporti e della logistica. Nel mercato odierno, questi servizi contribuiscono non solo all’efficienza operativa ma fungono anche da interfaccia con gli utenti finali e in alcuni casi svolgono una parte significativa della proposta di valore aziendale. Alcune catene di approvvigionamento globali gestiscono in modo aggressivo i fornitori mentre altri no. Altre catene di approvvigionamento forniscono molti di questi servizi mentre altri no. In entrambi i casi, è probabile che terzi gestiscano input materiali, prodotti finiti e resi, in tutte le giurisdizioni a cui si estende la catena di approvvigionamento.

Il trasporto e la logistica sono servizi ad alto valore e di grande impatto perché sono essenzialmente operazioni in outsourcing. Ogni elemento funzionale della catena di approvvigionamento globale opera nell’ambito del proprio quadro normativo, dei requisiti contrattuali e delle pratiche commerciali accettate. Le “regole della strada” si differenziano quando si tratta di vettori diretti, spedizionieri e intermediari, fornitori di servizi di gestione dei trasporti, agenti doganali, agenti di esportazione, società di magazzinaggio e distribuzione. Un piano efficace per gestire il rischio e la resilienza della supply chain farà leva su ciascuna di queste realtà aziendali durante l’approvvigionamento e la gestione delle operazioni.

La verifica dello stato dell’arte da parte del fornitore di servizi è una parte fondamentale per qualsiasi strategia di gestione degli approvvigionamenti e dei fornitori, perché è sia realizzabile sia efficace nel settore dei trasporti e della logistica. La maggior parte delle giurisdizioni regolano i mezzi di trasporto e la logistica attiva per la sicurezza e la convenienza pubblica. I registri pubblici sono spesso disponibili presso le rispettive agenzie di regolamentazione, il che rende l’audit (verifica dello stato dell’arte) rapido ed economico. Anche le informazioni dell’assicurazione sono spesso disponibili al pubblico laddove lo imponga la legge. Inoltre, le certificazioni e le associazioni commerciali possono servire sia come distintivi di qualità sia come prova di pratiche e termini standard del mercato.

È ragionevole, inoltre, informarsi in anticipo sulla capacità di un fornitore di servizi, richiedere l’identificazione delle rispettive autorità operative e assicurazioni e richiedere le dichiarazioni e le garanzie in base al contratto. Il punto di partenza per questa analisi inizia spesso con l’esame della natura dei servizi, come ad esempio:
Trasporto di superficie
Trasporto aereo
Trasporto marittimo
Intermediazione doganale
Per favorire la revisione, molti di questi servizi regolamentati richiedono anche obbligazioni, fondi fiduciari o altre prove di responsabilità finanziaria. Non è raro richiedere prove supplementari di assicurazione basate sulle tolleranze interne del team di gestione dei rischi.

In aggiunta, le certificazioni sono un altro indicatore dell’esperienza di un fornitore di un particolare servizio o giurisdizione e in alcuni casi offrono una verifica indipendente da parte di terzi.

Concludendo, le strategie attive di gestione dei fornitori aiutano a controllare e a gestire ulteriormente il rischio e la resilienza della supply chain. Come materia iniziale, ciò comporta la negoziazione di termini e condizioni contrattuali appropriati applicabili al servizio, al fornitore di servizi e al paese in cui opera.

Lo sviluppo di modelli di accordi può agevolare il processo di confronto dell’offerta e, allo stesso tempo, ottenere una visione di quali termini particolari possano essere punti dolenti per i fornitori. I modelli di accordo aiuteranno anche a gestire l’impatto degli incidenti. Ad esempio, un’azienda di trasporti e logistica potrà allinearsi ai piani di emergenza interni affrontando: (1) riscontro di dati obbligatori e avvisi di eventi; (2) continuità del business e ripristino d’emergenza; (3) diritti di risoluzione e assistenza post-cessazione; (4) procedure di escalation; e (5) requisiti di risoluzione delle controversie.

Fonte:
http://www.beneschlaw.com/Mitigating-Supply-Chain-Risk-Effective-Transportation-and-Logistics-Provider-Diligence-and-Management-Practices/ Autore: Jonathan Todd

CLAUDIA MARCHI
Marketing & Sales Network Manager
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