L’utilizzo di nuove tecnologie per efficientare e coordinare la Cold Chain consente alle aziende una maggiore qualità ed una riduzione dei costi.
In uno scenario logistico dove gli itinerari sono sempre più lunghi e complessi, ammodernare la Cold Chain è una delle strategie fondamentali per continuare ad assicurare la qualità delle merci termosensibili e, allo stesso tempo, contenere le spese e restare competitivi all’interno di un mercato sempre più complesso.
Disporre di tecnologie all’avanguardia consente di avere maggiore visibilità sulla catena di approvvigionamento, una migliore comunicazione con i partner e i clienti e la possibilità di migliorare costantemente i servizi. Secondo il Center for Global Enterprise, questo può portare a:
Abbattimento del 20% dei costi di approvvigionamento
Riduzione del 50% dei costi di gestione
Incremento del 10% dei guadagni
Ma per ottenere tutto questo, la corretta gestione dei dati diventa l’elemento essenziale. Vediamo quali pratiche e quali strumenti sono necessari per ottenere una corretta digitalizzazione.
Raccolta e validazione dei dati
La digitalizzazione della Supply Chain passa innanzitutto dall’acquisizione e dalla gestione di dati accurati riguardanti aspetti critici come la temperatura dei prodotti durante il trasporto, le tempistiche delle spedizioni e l’efficienza dell’itinerario.
Per ottenere dati così qualitativi è necessario dotarsi dei giusti strumenti, che rispettino gli standard imposti dai settori alimentare, farmaceutico, ecc. A questo proposito, Air Sea Italia mette a disposizione svariate linee di registratori di temperatura conformi alle linee guida della Food and Drug Administration (FDA) e dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
Alla raccolta di dati precisi va però poi affiancata una gestione attenta e corretta.
L’importanza dell’interoperabilità
Per semplificare le operazioni di gestione e condivisione dei dati, è importante che i database e i software utilizzati possano ricevere informazioni e input anche da dispositivi di terze parti. Siccome questo procedimento, per quanto pratico, può essere poco sicuro, le aziende dovrebbero ricorrere ad un sistema che consenta sempre di utilizzare i dati da strumenti di terze parti in conformità con i requisiti di validazione.
La risposta a questa necessità è il software ColdStream® Cold Chain Manager di Sensitech, che si basa su modello a due database:
Un database aperto per le informazioni da terze parti, da utilizzare per il miglioramento dei processi logistici
Uno chiuso e riservato ai dati validati, pensato per l’adeguamento agli standard richiesti
Inoltre, il gestionale permette di condividere e analizzare i dati in maniera semplice e rapida.
Una questione di qualità, non di quantità
Lo scopo della digitalizzazione nella logistica non deve essere quello di ottenere un database quanto più esteso possibile, ma di ottenerne uno che sia rilevante e qualitativo per l’attività dell’azienda. Per questo, l’interoperabilità può essere integrata solo dopo aver verificato la qualità dei dati raccolti e il loro impatto sui processi decisionali.
A questo proposito, la scelta degli strumenti di monitoraggio diventa fondamentale: trovare un registratore che monitori i giusti range di temperatura è cruciale per ottenere informazioni pertinenti e utili. Allo stesso modo, è importante che lo strumento invii allarmi personalizzati a tutti gli operatori interessati, comunicando ogni uscita dai range di temperatura e/o dai tempi prestabiliti.
In definitiva, la digitalizzazione della Supply Chain dipende non solo dalla tecnologia, ma anche dell’uso strategico che ne si fa, il quale deve garantire visibilità, coordinazione e tutte le informazioni necessarie al continuo miglioramento dei processi logistici.